Un'altra terra.
Un'appartata regione nel globo
Boreale, lì dove una volta l'unico Impero(1),
quello di cui ora io porto il nome, fu
grande, nel Vecchio C.
Due montagne (2) la proteggono, dagli
altri, il mare, la temperatura e ciba. La neve
fresca ricopre il ghiaccio dei canaloni, le
colline bianche sembrano cumuli di
zucchero.
Tanti ruscelli vengono ora giù dai
Grandi, ed i Piccoli se ne dissetano. Il
grano e l'orzo crescono freschi, e l'erbetta
tenera sazia le fattrici di latte che nutre i
pargoli che diverranno adulti e vivranno
delle protette terre. Tutti tranne uno. (3)
Il sole cuoce e l’acqua ribolle dalcalore e provoca improvvisi temporali. La
terra è rinfrescata e la sera vissuta. La
foresta è accogliente ed il sole filtrato dai
suoi rami è piacevole sulla pelle nuda.
Le foglie cadono, l'aria aspra dalpino colorata, gli scogli spumeggiano, i
lupi si avvicinano.
Immagina di volare * verso questa ...
immensità. Sfiorando la cima di un
Grande (4) potrai scorgere il pastore che grida
alle pecore, ed il cane che rincorrendo un
giovane lo conduce a ragione.
Sull’altro lato, vedi quei
lupacchiotti rincorrersi sulla neve dopo
essersi saziati della dura e nutriente carne
di cervo. Scendendo giù potrai vedere
quella Poiana che cacciando picchia su
uno sparuto Leprotto che ancora giovane
viene ingannato ed ucciso dal destino. (5)
Guarda lì, compagno di ventura,
siamo arrivati a valle, e c’è davanti la
collina sorta in onore del Piè Veloce. (6)
Ma ... ascolta, cos'è quel suono,
stridulo: un Pellegrino che cacciando
insegue una rondine che si rifugia sotto
una grondaia e ..., ora un latrato, è famigliare, è
il mio Cane (7) che mi saluta.
Allora siamo anche ad un passo dal
mare! Tuffiamoci allora tra le sue soffici
braccia. Un sole rosso lambe l’orizzonte,
il cielo è rosa e ... un altro giorno inizia. (8)
C'è un mondo nuovo, quaggiù,
nuove avventure da ...
Ora solo, nell'immenso blu del
mare. Tiro fuori la testa. Il fuoco, è lì,
sulla terra. Brucia, è rosso, caldo, mi
attrae. C'è guerra laggiù, devo andare.
E' più forte di me.
Monto a cavallo e volo, veloce,
verso la battaglia.
Ci sono; la mia terra, in pericolo, il
Cane, morto; rabbia; furore.
Combatto, mordo, graffio, uccido,
cerco la libertà. Guarda lì, un bimbo, il
Nemico (9) lo assale, sono in due, tre. Vado a
salvarlo, li uccido, è vivo, è salvo, dolore,
un colpo, sono ferito. Il sangue fuori dalle
mie ferite bolle, la Morte, la vedo ... amica
non farmi male ... non troppo
la morte può essere una grande
avventura, non sono spaventato, è vita.
Ora sono libero, e ricomincio di
nuovo il Volo. Abruzzi miei, volo verso
un'altra terra.
26/04/1996 firmato Luca Romano
NOTE: il brano dai contenuti ermetici, è in effetti una premonizione di ciò che gli è accaduto il 4 luglio 2007 alle 21,30
(1) Impero Romano, Lui è Romano Luca
(2) i due monti abruzzesi Maiella e Gran Sasso
(3) "diverranno adulti e vivranno delle protette terre" Tutti tranne uno: Lui non sarà adulto
* sono in due, l'altro e luca Bregoli, morto insieme a Lui
(4) Grande "Corno Grande del Gran Sasso"
(5) "ancora giovane viene ingannato ed ucciso dal destino" il destino di Luca
(6) "Pie Veloce" è Achille, fondatore di Teate, cioè l'attuale Chieti
(7) "il mio cane", il Suo cane è morto da tempo
(8) "un altro giorno inizia" è l'alba del giorno successivo alla Sua morte avvenuta alle ore 21,30 circa
Lui torna perchè ha realmente lasciato due situazioni molto difficili (ci sono testimonianze) combatte in effetti in due momenti, in uno il "Nemico" (9) cioè il demone. Infine vola verso un'altra terra.