Oggi è accaduto qualcosa di straordinario. Mentre guardavo in una scatola dei vecchi libri .. Ho iniziato a sfogliarli ed è uscito fuori un foglio con una poesia scritta da mio fratello Luca ... Morto 5 anni fà.
- IL VENTO DELL'INFINITO-
Ho visto un uccello volare via, un giorno. Era arrivato e poi è andato lontano.
<< Un giorno verrò via con te! >>, gli ho gridato, mentre un vento dolce e fresco ...lo aiutava a volare.
Quello stesso vento soffiava da giorni, oramai, ed io ero diventato suo amico. Quando ero solo, lo sentivo suonare le foglie sugli alberi; credevo quasi di capirlo.
<< Portami via con te, Vento dell'Infinito. Portami lontano da queste terre chiuse, con i suoi abitanti, con i suoi rigori. Portami via, anche ora...>>.
Supplicavo quell'amico tutti gli anni. Ma stagione dopo stagione continuava a lasciarmi lì dov'ero.
<< Forse non sono ancora pronto?>>, chiedeva il fanciullo che viveva in me.
Ma il Vento dell'Infinito sapeva cosa fare. Il Vento dell'Infinito sa sempre cosa fare. E ce lo dice, a volte, ma noi non riusciamo ad ascoltare.
Un giorno, una mattina calda e limpida, il Vento dell'Infinito venne a svegliarmi. Non lo riconobbi.
Quel giorno ho preparato la mia moto, e subito fuori del cancello, l'ho fatta partire. Aspettando che si riscaldasse il motore ho indossato casco e zaino, poi, con la visiera abbassata, sono andato a scuola:non ancora riconoscevo il mio vento.
Ma all'uscita, sulla strada di casa, qualcosa accadde, qualcosa che mi portò via: al centro di una curva il giorno diventò notte. Mi svegliai, in quella notte di settembre, il Vento dell'Infinito, soffiava sulla mia pelle, portò fuori un IO nascosto.
Vidi le stelle.
Esse ... Splendevano sul mio zaino, esse illuminavano il mio cammino.
Non riuscivo a capire dov'era la mia casa, che sparì in quella notte buia di settembre, portandomi via il fanciullo ed il braccio destro.
<< Ora, altro non ho, Vento dell'Infinito. Ovunque tu andrai, ovunque mi porterai ... non c'è più niente, qui, per me>>.
Questa mattina, quando il sole non ancora cacciava le stelle, il Vento dell'Infinito è tornato a bussare alla mia finestra. Questa mattina l'ho riconosciuto.
Ora guardo casa mia da lontano, oltre quelle montagne. Il Vento dell'Infinito mi ha finalmente portato via.
Ora, ricordo quel fanciullo che viveva anni fa nel mio corpo. Lui è morto, come lo è il mio braccio.
Finalmente sono divenuto vagabondo, finalmente ho mollato gli ormeggi. Finalmente .....
Finalmente ... sono libero.
07/10/1997 Luca Romano